Il mondo professionale sta cambiando. Nel corso degli anni, causa anche l’evoluzione sociale, sono cambiate le esigenze del singolo e della collettività. Tra le nuove professionalità che stanno emergendo c’è sicuramente quella dello psicologo forense, anche detto psicologo giuridico. Per capire a pieno la portata dfi questa figura professionale, da non confondere con lo psicologo clinico (quello “tradizionale”) vediamo innanzitutto cosa sia la psicologia forense.
Piscologia forense
Si definisce psicologia forense quella branca della psicologia giuridica che analizza nel dettaglio tutti i processi mentali che hanno implicazioni nell’ambito giuridico forense. Ne consegue che lo psicologo forense è in realtà uno psicologo che si è specializzato in tematiche che riguardano la psiche umana e come questa entra in relazione con la giustizia ed i comportamenti criminosi.
Diventare psicologo forense vuol dire avere delle responsabilità, che comportano doversi occupare di delicate situazioni. Il che si raggiunge solo dopo aver seguito un percorso di studi ad hoc.
Il lavoro dello psicologo forense
Lo psicologo forense studia e si forma imparando a riconoscere e ad analizzare tutti quei processi psicologici che ineriscono alla dimensione giuridico-forense. Durante il suo percorso formativo, l’aspirante psicologo forense approfondisce materie di diritto come la criminologia e la procedura penale, grazie alle quali il professionista impara a comprendere da una diversa prospettiva la portata dei diversi casi giudiziari. Al contempo sviluppa una acutezza nella collaborazione con altre figure di diritto, come avvocati e magistrati.
Per avere successo nella sua attività, oltre che avere delle eccellenti conoscenze, lo psicologo forense, impara a rispettare regole, etiche ed iter giuridici. Può esercitare le sue competenze nel ruolo di consulente tecnico d’ufficio o CTU nei processi giudiziari: mansione questa delicata e di forte responsabilità, perché non rispettare una procedura in ambito giuridico può voler dire minare l’esito della perizia, compromettendo anche la sua reputazione e dunque credibilità.
Richiede l’intervento dello psicologo forense un giudice un avvocato o un magistrato, i quali chiedono al professionista di far luce su determinati quesiti per una migliore formulazione del giudizio.
Le competenze dello psicologo forense
Sono pertanto molte le competenze che lo psicologo forense deve acquisire e sviluppare in maniera dettagliata. Ad esempio deve essere in grado di riconoscere nell’imputato, l’eventuale presenza di disturbi mentali o se lo stesso sta provando di eludere le norme al fine della scarcerazione. Deve al contempo esser capace, con gli elementi a sua disposizione e con un’attenta analisi della persona, di stabilire se l’imputato, al momento del reato, fosse capace di intendere e volere oppure no. Un altro ambito di applicazione è quello che riguarda la presenza di danno psichico nella vittima.
Si tratta di non poche responsabilità, in virtù del fatto che se fosse lui a dichiarare l’infermità di mente dell’imputato, quest’ultimo potrebbe godere ad esempio di sconti di pena. Nell’insieme non può non tener conto del rischio che l’imputato rappresenta per la società, potendo egli stesse incorrere nuovamente nello stesso reato come recidiva.
Deve analizzare tutto nei minimi particolari, perché anche un solo errore apparentemente impercettibile potrebbe cambiare e capovolgere l’esito del giudizio, o offrire il fianco a una legittima contestazione della consulenza tecnica.
Sulla scorta di quanto sopra, allo psicologo forense viene data la facoltà di interloquire con l’imputato, non per fornirgli una cura o una soluzione all’eventuale disturbo mentale, ma per facilitare la redazione della sua consulenza sulla base di una diagnosi pari a vero.
Bisogna pertanto essere sì preparati in psicologia, ma bisogna anche conoscere nei particolari tutto l’ambito processuale e procedurale.
Percorso di studi dello psicologo forense
Inquadrata la figura professionale, sorge ora spontaneo domandarsi “come si diventa psicologo forense“. Essendo un esperto con delle competenze specifiche, lo psicologo giuridico vanta dalla sua parte un curriculum studiorum di natura psicologica ed è iscritto all’Albo per l’esercizio della professione. A partire da queste abilitazioni, potrà iscriversi allo specifico albo per CTU presso il Tribunale della sua città.
Oltre ad avere quindi una laurea, lo stesso dovrebbe specializzarsi nel settore attraverso dei master, in criminologia o in psicologia giuridica, attraverso cui acquisire tutte le competenze (sia scientifiche che metodologiche) inerenti al mondo del crimine.
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