E’ attendibile l’esame grafologico su fotocopia?

Si può fare una Perizia Grafologica su una fotocopia?

E’ una delle domande più gettonate, anche tra gli addetti ai lavori! Infatti nonostante ci sia un accordo comune tra i grafologi sul fatto che ogni documento deve essere esaminato in originale, la realtà è che poi nella pratica professionale ci si trova talora a dover agire diversamente.

Spesso i documenti originali infatti non sono immediatamente disponibili. In Grafologia Forense questo può accadere, ad esempio nel caso di un testamento olografo depositato da un notaio (per approfondire come funziona un testamento puoi leggere questo articolo). Ma può succedere anche per una richiesta di analisi grafologica, quando serve ad esempio visionare un documento che è presso una sede lontana. In tutti questi casi l’esame su fotocopia è una contingenza con cui il grafologo si deve confrontare e che descriveremo ora nei suoi molteplici aspetti.

Esame su fotocopia: il punto di vista grafologico

Condurre un esame su fotocopia significa farlo sulla base di una copia, e non sul documento originale. Ovvio direte voi, ma cos’è che cambia? L’aspetto più importante da considerare è che in ogni tipo di copia (non solo in una fotocopia) vanno persi alcuni elementi. Ogni copia cioè è una rappresentazione dell’originale che rispetto all’originale può essere più o meno fedele. Questo si verifica con le fotocopie, ma anche nel caso di scansioni o fotografie… Bisogna pertanto analizzare quali sono gli elementi significativi che – in assenza dell’originale e in fotocopia – non possono essere valutati.

Tradizionalmente la Grafologia ha sempre considerato fondamentale il parametro della “Pressione” (segno grafologico corrispondente alla forza applicata sul foglio dalla punta della penna). Questo segno è ritenuto altamente identificativo poichè corrisponde alle modalità individuali con cui lo scrivente dosa la forza sul foglio. Si può apprezzare in diversi modi, che non approfondiamo qui per non appesantire il discorso, ma il punto è che la Pressione è difficilmente desumibile da una fotocopia. Inoltre dalla fotocopia non possono essere colte tutte quelle dimensioni qualitative del tratto grafico che invece sono visibili sull’originale (tratti iniziali e finali, tremori etc). Non solo, in una fotocopia possono anche andare persi segnali importantissimi di falsificazione, come nel caso di abrasioni o tracce a matita poi cancellate.

Per questi motivi i  grafologi sono abbastanza concordi nel ritenere inaffidabili le fotocopie sia per una analisi grafologica, sia per un esame peritale su una scrittura.

Perizia grafologica su fotocopia

Veniamo ora alla questione che riguarda l’utilizzo delle fotocopie in sede forense. Come abbiamo visto, quando si parla di analisi di scrittura su fotocopia bisogna sapere che una fotocopia porta una degenerazione del tratto analizzabile. Ciò premesso è fondamentale ponderare i pro e i contro e valutare la situazione nel complesso. Molte volte, nel caso di perizia grafologica su fotocopia il consulente e il cliente sono assaliti da dubbi. E’ sufficiente una fotocopia? E’ attendibile l’esame effettuato solo su copia fotostatica?

Distinguiamo subito l’esame in sede forense svolto all’interno di una causa, rispetto a tutte le valutazioni (preliminari e non) che sono richieste al tecnico. Per quanto riguarda il giudizio all’interno di una causa la giurisprudenza è chiara: l’esame svolto su fotocopia non è attendibile (Corte di Cassazione ordinanza n° 20484 del 2014). Questo per una serie di valutazioni che abbiamo anche espresso più sopra e che riguardano la perdita di elementi utili alla valutazione. Tanto per fare un esempio semplicistico, ma attinente, che senso ha valutare una possibile autenticità della firma, se non si è in grado di valutare che ad esempio l’intero documento sia stato prodotto attraverso un collage? E’ sempre fondamentale quindi che il consulente o il perito possano accedere ai documenti originali su cui produrre il loro parere tecnico.

Caso diverso è quello della necessità, in sede extragiudiziale o di valutazione in itinere, di svolgere l’esame grafologico sul materiale disponibile, che non sempre è – come vorremmo – in originale. E’ il caso di documenti archiviati presso notai (testamenti olografi) o detenuti dalle parti. In questo caso, va certamente considerata la qualità della fotocopia, per capire se, nonostante quanto spiegato sopra, ci siano comunque elementi utili a produrre un parere. In questo caso il Committente e gli Avvocati saranno informati dei limiti di questo parere, che avrà sempre il limite di poter essere limitato da quanto emerso dai rilievi sull’originale.

1 commento su “E’ attendibile l’esame grafologico su fotocopia?”

  1. Io dovrei fare una perizia grafologica su atto di passaggio di proprietà di un trattore! Ma il Foglio originale alla motorizzazione civile viene conservato solo un anno e poi mandato al macero! Ora sono trascorsi 3 anni e in mio possesso ho solo la fotocopia con la firma ! Chi mi può dare un consiglio… grazie!

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